
Il signor diavolo – Una breve introduzione
Mamma mia, sto diventando proprio lenta a scrivere uff. Purtroppo sempre più per carenza di tempo, non riesco a mantenere il passo che vorrei. Comunque, dopo 23443 incertezze e dubbi, ho finalmente deciso di portare “Il signor diavolo (2019)” diretto da Pupi Avati. Special thanks ad Otis, da Facebook, per avermelo consigliato.
Inizialmente ero un po’ titubante sul portarlo: è uno stile a cui in genere non mi avvicino (son andata spesso al cinema mentre lo davano ma non so, mi incuriosiva ma c’era sempre quel MEEHHG). Si’, sentite ho i pregiudizi sui film poco colorati e che mi sanno di vecchio ok. Però alla fine Otis ha detto we senti te lo consiglio ed allora il mio senso del dovere ha preso il sopravvento: è il destino che mi stava parlando, era arrivato il momento di rompere i miei stessi tabù.

La trama del film “Il signor diavolo”
Il fulcro della trama (e gran parte del film) ruota attorno ad un caso di cronaca nera: un giovane ragazzo ha assassinato un suo coetano, perché convinto fosse il diavolo. Siamo nell’anno 1952 e ad introdurci nella storia sarà un giovane investigatore che man mano si leggerà (e ci leggerà) tutti i dettagli del caso. Comunque trama molto ammiccante anche per una come me che non va particolarmente appresso a questi temi.

Il signor diavolo – Significato e pareri
Come ho anticipato nell’intro, Il Signor Diavolo (2019) non era molto nelle mie corde, vuoi un po’ perché l’ambientazione mi faceva storcere il naso, vuoi perché mi sapeva di vecchio, vuoi perché i film con roba religiosa in mezzo mi fanno sempre un po MEH, alla fine sì, ho fatto la pregiudicosa e l’ho scartato.
Non so proprio come introdurre il mind-blown che è stato questo film. Ci ho messo un po’ di tempo per decidere di scriverne, mi sento quasi una neofita, però alla fine eccomi qui ok. Ho deciso di visionare anche La casa dalla finestre che ridono (1976) sempre di Pupi Avati e che avevo il lista da un po’, per cercare di avere un po’ più di materiale da cui attingere e spiegare questo fascino che provo nei confronti di questi due film.
A parte che ce, praticamente io sono rimasta col fiato sospeso e sull’attenti tutto il film (tbh non me l’aspettavo, pensavo mi annoiasse), ma poi ce, CE LE AMBIENTAZIONI AAAAAAAAAAAA SONO BELLISSIME. Praticamente una buona parte del senso di angoscia e di orrore che suscita questo film, proviene da tante piccole cose: l’ambientazione è veramente lugubre, le atmosfere (la scena di emilio e carlo con la fionda) sono tutte offuscate, annerite, sono pesantissime ma fantastiche.

Superstizione e dubbio: cosa stiamo guardando?
Come ho già detto, non è un genere di film che mi aspettavo mi potesse piacere, ma il modo in cui si tratta tutta la faccenda di Emilio, il modo in cui Pupi Avati utilizza la superstizione come mezzo per descrivere la storia ed allo stesso tempo insinuare il dubbio. Forse non riesco bene a spiegarlo a parole, ma ad esempio, tutta la questione del verro, dell’ostia, dell’aberrazione, sono rimasta un casino sorpresa, c’era qualcosa di così realistico e ben raccontato, raccontato così bene senza dover strafare, senza dover sfociare nel ridicolo. Penso sia proprio questa volontà di “non strafare”, l’ho sentito un po’ velato il film, “dico/non dico” e non posso far altro che adorare questa scelta, che non fa altro che stimolarmi durante e dopo la visione.
Ma poi! L signora! MA QUANTO MI è PIACIUTA! Devo esser sincera, i personaggi mi son piaciuti tutti, ognuno mi ha lasciato qualche segno distintivo, ricordo i loro nomi (il che è un buon segno), ma la signora! Non ne so bene il motivo, ma mi ha stregata. Così come mi ha stregata tutto il velo di mistero su Emilio, Valeria, l’accoppiamento/non accoppiamento col verro. Quanto c’è di vero, quanto c’è di falso? Siamo esattamente come uno dei contadini del paesino di Lio Piccolo: sappiamo tutto e niente. Ma non finisce qui, ci sono veramente TANTE cose, la reverenza quasi che si da al diavolo, al signor diavolo, l’additare il deforme/il diverso, la chiesa, le superstizioni!
Sono le stesse sensazioni che ho riprovato un po’ con la casa delle finestre che ridono, un po’ più lungo de il signor diavolo (la cui durata l’ho trovata giusta, un po’ in più non mi sarebbe dispiaciuto), è veramente un tipo di horror che sì, mi è nuovo. Sono film intriganti, misteriosi, diciamo che non mi suscitano il solito volta stomaco che vado cercando, la sensazione di disturbo o schifo; almeno per me, la componente che principalmente mi si è attivata è stata la curiosità: non riuscivo a staccare gli occhi perché avevo una curiosità logorante di sapere in che modo articolato sarebbero andate a finire le trame; trame che ho trovato particolarissime, originali, strane, veramente fantastiche.

Ed il finale? oh boiiiiiiii Un po’ indecifrabile, l’idea che mi ero fatta inizialmente era del fatto che Carlo fosse, in realtà, il diavolo fin dall’inizio: dirigere, architettare, manipolare. Così come male è anche il sagrestano, probabilmente il peggiore tra tutti. Non ricordo dove ho leggicchiato questa riflessione, ma la riporto qui in parole semplici: praticamente si può fare un confronto tra il male umano (il sagrestano) ed il male puro (il diavolo). Solo il male umano risulta essere quello peggiore, perché insomma, il diavolo è esso stesso il male, quello fa e non è che può fare molto altro, ma il male umano è, invece, una scelta. Si sceglie di far male, pur avendo la possibilità di scegliere di non farlo.
Mi sono dilungata forse molto poco su questo film, un pò perché mi sento ancora inesperta, non so, tipo capi, cioè mi è effettivamente nuovo come “formato”, ma comunque spero di approfondire nei tempi a venire. Confido in tempi meno biblici.
Il signor diavolo – una buona scelta
Il Signor Diavolo, sadly, come ormai tutti i film di horrornauta, è un film che non consiglio come film da serata come amici (be raga siete destinati all’asocialità di questo passo), io me li son trovata in casa mentre lo stavo vedendo tra l’altro MADOnna ok comunque. Da soli, ok? E lucidi ok. Niente da prender alla leggere ok? bene.
2 Responses
Io ho ancora i pregiudizi su questo film per i seguenti motivi:
– Il nome Pupi Avati “mi fa scendere” la paura
– Il titolo Signor Diavolo mi sa di formalità
– E’ un film italiano
– E’ un film horror italiano
Allora,
– considera che io scappo sempre dai grossi nomi e dai grossi maestri, quindi anch’io storcevo un po’ il naso con il nome di Pupi Avati, però ho deciso di fare una prova.
– dai questa non vale!
e per il 3 e 4 motivo, io ho scoperto negli ultimi tempi il film “Oltre il guado”, italiano e super low budget che ho amato! Non partire prevenuto!