Santecchia Horror Festival: una prima edizione da paura

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Dal 31 Luglio al 04 Agosto 2024 si è tenuta la primissima edizione del Santecchia Horror Festival, primo festival dedicato al cinema horror nel Cilento, precisamente nel borgo di Gioi.

Quando ho scoperto dell’esistenza di questo festival ero titubante: si trattava di una prima edizione, tenuta in un borgo con poco più di mille abitanti e difficilmente raggiungibile con i mezzi. Alcune esperienza passate con festival molto piccoli si sono rivelate deludenti, spesso i costi e lo sbattimento non erano mai direttamente proporzionali all’esperienza del festival. Però che cavolo, finalmente un festival horror in Campania, era mio dovere assoluto supportare questo progetto.

Comunque, non è stato poi così difficile farmi cambiare idea. Lo so che ho scritto che inizialmente ero titubante, ma è bastato scrivere un solo messaggio con richiesta di informazioni ai ragazzi del Santecchia Horror Festival che sono stata invasa da un’organizzazione tale da farmi dire “no ok, non posso non andarci”.

Ora, permettetemi di dilungarmi un attimo sulla cosa, perché questi assoluti pazzi amanti dell’horror e non, non hanno assolutamente fatto le cose in piccolo, non si sono assolutamente preoccupati di lasciare le cose al caso e non si sono resi conto che hanno messo su un evento meraviglioso, altro che prima edizione, maledetti, come minimo ne avete fatta qualcuna di prova prima di quella ufficiale, che tutto aveva fuorché l’aria di un evento improvvisato o impreparato.

Questi pazzi, hanno organizzato navette per permettere ai partecipanti di arrivare dalla stazione di Vallo direttamente a Gioi, hanno preso accordi con privati per sopperire alla mancanza di strutture ricettive, mettendo quindi a disposizione stanze e posti letti in casa di alcuni degli abitanti del borgo, hanno trasportato un pianoforte in un maledetto bosco per accompagnare musicalmente la proiezione di Nosferatu e adesso mi fermo perché tanto ne parlo più avanti nell’articolo, ma insomma, io sono incredula.

La sinergia ed il coinvolgimento di tutti gli abitanti del borgo, il sindaco e i ragazzi dell’associazione dell’Anatema di Santa Santecchia ha dato vita proprio a quello che voleva il direttore del festival, Luigi Scarpa, un’esperienza, e non un semplice festival cinematografico. Da partecipante, posso dire che siete riusciti nel vostro intento.

I luoghi suggestivi del Santecchia Horror Festival

Il Convento abbandonato di San Francesco e la chiesa

Cioè scusate ma ho anche bisogno di spiegarla questa cosa? Il Santecchia Horror Festival si è svolto prevalentemente nel Convento di San Francesco, al cui interno è presente un bellissimo e inquietantissimo pozzo e una chiesa. Cioè, non esiste una location più azzeccata e più suggestiva di questa. Il Santecchia Horror Festival mi ha dato un nuovo standard di festival horror che non so quanto facilmente troverò in giro.

Gran parte del convento è comunque utilizzata come location per l’escape room che tiene l’associazione dell’Anatema di Santa Santecchia, per cui molte stanze sono arredate “ad hoc”. Difatti, subito dopo le proiezioni, è stato fatto un horror tour del convento.

La pineta ed il lago Lavinia per la proiezione di Nosferatu

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Niente di più bello e suggestivo del vedere un horror (e che horror) nel cuore di un bosco, di notte. Credo sia più o meno il sogno di ogni patito di questo genere. Come se non bastasse, c’è stato un accompagnamento live al pianoforte del maestro Lucio Grimaldi assolutamente magistrale.

Gioi

Io ho capito perché sono riuniti tutti qui quelli fissati con l’horror. Già solo il borgo di Gioi si presta bene come luogo di suggestione. Silenzioso, arroccato, poco abitato ed estremamente affascinante.

Gli eventi del Santecchia Horror Festival

Oltre al ciclo di proiezione di cortometraggi, comune ad ogni festival cinematografico, il Santecchia Horror Festival si è prodigato per offrire ai suoi partecipati molto di più, di seguito alcuni degli eventi a cui ho avuto il piacere di prendere parte.

I due workshop: scrittura creativa con Antonio Tentori e make-up horror con Rosalba Ruggiero ed Armando Parrillo

Ecco qua, un inizio assolutamente sobrio per il Santecchia Horror Festival. Nella seconda giornata del festival, è stato organizzato questo workshop di scrittura, sostanzialmente una lezione, un dialogo ed un confronto con Antonio Tentori, nome di un certo spessore nella scena dell’horror italiano. Al termine della lezione è stato fatto anche un interessante esperimento: si è dato un input a noi partecipanti, con location il convento di San Francesco, e ci è stato chiesto di scrivere un soggetto, a tema horror ovviamente.

Il terzo giorno invece siamo stati deliziati da un workshop sul make up horror, tenuto da Rosalba Ruggiero ed Armando Parrillo, che ci hanno prima mostrato come truccare un’attrice e poi hanno diffuso varie ferite, tagli e tumefazioni sulle braccia dei ben felici partecipanti del festival.

Trek notturno e proiezione di Nosferatu

Questo credo sia stato forse l’evento più magico di tutto il Santecchia Horror Festival. I partecipanti sono stati divisi in gruppi ed accompagnati nei boschi di Gioi, tra suggestioni, racconti folkloristici, leggende e un paio di jumpscare, siamo giunti alla pineta vicino al Lago Lavinia, dove ad attenderci c’era la proiezione di Nosferatu, con accompagnamento musicale live del maestro Lucio Grimaldi.

Momento scripts – Lettura ed interpretazione degli scripts in concorso

Nell’ambito del Santecchia Horror Festival si è voluto, per la prima volta, dedicare finalmente uno spazio anche agli scripts. Si è avuto modo di presentare brevemente tutti gli scripts in concorso e di leggere integralmente quelli degli autori presenti in sala: un momento emozionante per entrambe le parti, gli scrittori, che hanno ascoltato per la prima volta la propria opera letta in pubblico da terzi, e le attrici, Ilaria ed Alessandra, che hanno avuto modo di dare voce alle opere ed ai personaggi degli scrittori.

Proiezioni, proiezioni ed ancora proiezioni

sala proiezioni santecchia horror festival

Ovviamente non potevano mancare le proiezioni dei corti in concorso. Non solo! Pur essendo una prima edizione, abbiamo avuto modo di incontrare tantissimi registi che sono arrivati da ogni parte d’Italia e non solo! In sala con noi abbiamo avuto:

  • Neagu Eugen per “Braccato”,
  • Salvatore Iodice per “Aprendo gli occhi”,
  • Francesco Gabriele per “Cul-de-sac”,
  • Daniele Nicolosi per “Scomparire”,
  • Michele Martino per “Finché morte non ci separi”,
  • Ugo Puglisi per “Ego te absolvo”,
  • Simon O’Neill per “Dispensary of Death”

Oltre ai corti in concorso, abbiamo avuto ben tre proiezioni di quelli che sono capostipiti del genere horror: Il Gabinetto del Dottor Caligari di Robert Wiene, La notte dei morti viventi di George Romero e Nosferatu di Friedrich Wilhelm Murnau.

L’atmosfera intima e conviviale del Santecchia Horror Festival ha dato la possibilità a tutti i partecipanti di interagire con ospiti, registi e giudici!

Curiosità: ma perché si chiama Santecchia Horror Festival?

Prima di concludere, voglio scrivere due righe sulla scelta del nome di questo festival, siccome ho molto apprezzato la storia.

Il nome arriva da una leggenda, la leggenda di Santecchia, una “ianara” (ossia una sorta di strega). Santecchia era un’abitante di Gioi, bella, bellissima e ossessionata da questa sua bellezza. Così ossessionata da fare qualsiasi cosa pur di mantenerla, e quindi si rivolse proprio al demonio, facendo un patto: bellezza eterna in cambio delle anime dei neonati di Gioi.

Ogni notte, sfruttando un sistema di gallerie sotterranee, si aggirava per il paese alla ricerca di bambini da offrire al demonio. Nessuno riusciva a fermarla, finché un giorno non giunse un cavaliere misterioso. Il cavaliere entrò nella grotta, catturò la strega la imprigionò in un baule, avvolgendolo strettamente con le catene. Prima di andarsene, il cavaliere avvisò gli abitanti: entro cento anni le catene andavano cambiate, altrimenti Santecchia sarebbe tornata libera.

Ma gli anni passarono e il popolo di Gioi ben presto dimenticò Santecchia e le catene. Allo scadere del secolo, Santecchia, deformata dal tempo e assetata di vendetta, tornò a seminare il terrore tra la popolazione. Nessun cavaliere venne in soccorso di Gioi.

Disperati, gli abitanti si rivolsero a San Nicola per essere liberati dalla strega. Alla sola vista del santo, Santecchia rimase pietrificata.

C’è un elemento che potrebbe essere stato ispirato dalla leggenda di Santecchia: un pannello di maioliche nella chiesa del convento di San Francesco. Questo pannello raffigura una donna per metà scheletro. La credenza che calpestare quella figura portasse sfortuna ha contribuito alla buona conservazione delle maioliche.

maiolicato santecchia

Santecchia Horror Festival: un’esperienza ben riuscita

Potete dunque capire che questo festival mi è piaciuto veramente troppo. E’ innegabile che l’aspetto conviviale e sociale abbia aggiunto qualcosa che ha permesso al festival di brillare ancora di più. Ho conosciuto e chiacchierato con tante belle persone, che sono stati miei compagni in questo bellissimo festival. Pardon, non un festival, un’esperienza. Alla prossima edizione!

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Lorena | Horrornauta.it

Mi piace l'horror inusuale, quello che si insinua sotto la pelle e ti spaventa perché simil-realistico. L'inquietudine di guardare qualcosa che tutto sommato, potrebbe tranquillamente presentarsi nel mondo reale. Scrivimi a hello@horrornauta.it.

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